Ero a Parigi quando ho sentito parlare per la prima volta di San Damiano ed il mio cuore ne fu confuso.
G.S., la ragazza che me ne aveva parlato, mi ha detto; «Quando abbiamo voglia di andare a San Damiano, la Santa Vergine fa di tutto affinché possiamo realizzare questo desiderio», La signora mi inviò poi una lettera con tutte le indicazioni su come giungere a San Damiano.
Mi diede un assegno al fine di potermi pagare il biglietto di andata e ritorno, Mia cugina, presso la quale abitavo a quell’epoca mi aveva proposto un weekend per andarci, Allora mi sono affrettata per acquistare il biglietto, ma il treno era al completo: non c’era più posto! Improvvisamente mi son detta: «Se la Santa Vergine fa tutto, con o senza biglietto, partirò,» Arrivo alla stazione due ore prima, ed anche il responsabile del treno mi dice che é completo, che é impossibile salirci! In quel momento mi dico: «Fino a quando il treno é qui, resto dove sono».
Ed ecco che viene annunciata la partenza del treno, Quest’ultimo comincia dolcemente a muoversi, quando scorgo di nuovo il responsabile del treno che mi fa segno con le dita di salire velocemente, cosa che ho fatto! Non ne potevo più, sono quasi
svenuta. Ero sicura che il fatto di poter prendere questo treno fosse opera della Santa Vergine. Al mio arrivo sul posto, a San Damiano, faceva un freddo cane, pioveva.
Si pregava in latino, lingua che io non capivo assolutamente. Ma nonostante questo, ho cominciato a sentire una gioia, na pienezza come non avrei mai potuto immaginare di provare questa vita. Non avevo mai sospettato che ci si potesse sentire così felici sulla terra. E mi dispiaceva essere tanto lontana dalla mia famiglia, che risiedeva in Cile, mi domandavo come avrei potuto condividere con loro tutto questo.
Sono andata a dormire presto. Il giorno dopo mi sono svegliata piangendo e dicendo: «E come se avessi toccato il Paradiso.»
Ma dovevo tornare a Parigi. Avrei voluto restare qui per sempre. Allora ho fatto una corsa al Piccolo Giardino verso la Santa Vergine ed ho capito nel mio cuore che sarei partita da San Damiano più felice che mai, per raccontare quello che avevo vissuto e che non dovevo preoccuparmi di sapere nè se, nè come, nè quando ci sarei tornata.
Mi sembrava di appartenere già a questo luogo. Mi sembrava di essere di queste parti.
Ecco un’altra bella cosa che mi é servita molto e che la Santa Vergine mi ha fatto capire servendosi di un’immagine di un albero il cui tronco rappresentava Dio e la Santa Vergine. Ella mi ha fatto comprendere che il mio sguardo doveva rimanere fisso al
tronco, all’essenziale. I grandi ed i piccoli rami che partivano dal tronco avrebbero rappresentato un giorno mio marito, i miei figli, la famiglia, gli amici… i rami posso seccarsi e morire, ma il tronco resta. É questo che ho capito di così importante per la mia vita: bisogna aggrapparsi al tronco che rappresenta Gesù e Maria. Non bisogna mai perdere la speranza e bisogna credere fino all’impossibile, un pò come quando avevo atteso davanti al treno sul quale all’inizio mi avevano detto che era impossibile salire; quando volevo recarmi a San Damiano. Fu in ogni caso la prima volta che salivo su un treno che già cominciava a muoversi.
Più avanti ho fatto sapere ai cileni residenti a Parigi che conoscevo un luogo ove la Santa Vergine appariva. Non ce li potevo portare perché la mia disponibilità di tempo nei giorni che segurvano non me lo permetteva. Sentivo tuttavia che dovevo rientrale al mio paese, il Cile, ripromettendomi di fare in modo che non o fosse un cileno che veniva in Europa, senza fare una visita a San ci Damiano.
Così ho cominciato a raccontare dappertutto, pian piano, delle apparizioni della Santa Vergine a San Damiano. E ben presto le persone mi hanno domandato di accompagnarle in quel luogo. Per ogni 10 o 12 biglietti che le persone acquistavano, me ne davano uno gratuito. È in questo modo che ho potuto dare la possibilità di venire a San Damiano a persone che altrimenti non avrebbero potuto permetterselo. Questa povera gente abitava fra le montagne di Valparaiso e non aveva nemmeno le scarpe. Sono venuti qui per la Santa Vergine! È stato magnifico vedere tutto questo.
Mio marito é un diplomatico. Quando mi ha detto che ho viaggiato molto grazie a lui, gli rispondo che si sbaglia e che se viaggia molto e se faccio anche viaggiare altre persone, é grazie alla Santa Vergine.
In Cile conosco un vescovo che è un pò il Padre spirituale della nostra famiglia. Ai tempi, era una persona molto importante.
Aveva il compito di presiedere alla conferenza episcopale dei vescovi del Cile: Monsignor B.P. é un uomo molto colto che ha vissuto fino all’età di 18 o 20 anni a Parigi e che ha viaggiato ovunque.
Allora gli ho parlato dei fatti di San Damiano non ancora riconosciuti dalla Chiesa. Mi ha detto: «Ascolta, M.-L., se parli con il Papa, domandagli che cosa ne pensa. Se il Santo Padre dice che ci si può andare, ci andrò».
In seguito al colloquio con questo vescovo, parlare col Santo Padre, il Papa Giovanni Paolo II, é diventato molto importante per me.
Cosi mi sono recata a Roma, in Vaticano, e volevo trovarmi in prima fila al passaggio del Santo Padre, perché lui salutava tutti coloro che riuscivano a baciargli la mano. Per fortuna, conoscevõ un ambasciatore influente che mi ha ottenuto un biglietto per essere effettivamente piazzata in prima fila durante il passaggio del Papa. E quindi mi trovavo là, ben piazzata, con in mano la statua della Madonna delle Rose di San Damiano e nell’altra un’immagine di Gesù misericordioso di Suor Faustina.
Quando il Santo Padre é arrivato vicino a me, gli ho detto: «Santo Padre, dei vescovi e dei preti cileni domandano la sua autorizzazione per potersi recare a San Damiano dalla Madonna delle Rose»: in quel momento il Santo Padre ha guardato la statua della Santa Vergine e mi ha detto: «Si, può dire loro che ci possono andare», E ciò che mi ha molto colpito é che ha aggiunto; …e lei deve lavorare molto… molto per la Santa Vergine.» Ero davvero commossa.
Una volta rientrata a casa mia in Cile, sono andata a trovare il mio vescovo per comunicargli la risposta di Giovanni Paolo II concernente la richiesta che gli avevo posto su San Damiano.
Era il 4 ottobre 1980. In seguito questo importante vescovo ha mantenuto la parola ed é venuto più volte a San Damiano. Penso che sia stata una grande gioia per Mamma Rosa sapere che la Chiesa, dall’altro capo del mondo, veniva e credeva alla
Presenza della Santissima Vergine al Piccolo Giardino di Paradiso. Quando é venuto a San Damiano, monsignor B.P. ha partecipato ad ogni processione ed ha sempre raccontato una cosa molto bella, eccola: «In qualità di preti, noi recitiamo ogni giorno il nostro breviario. Per quanto mi riguarda – anche se sono molto mariano, dato che mi reco spesso a Lourdes – non dicevo ogni giorno il rosario… Dalla prima volta che sono venuto a San Damiano, dato che poi ci sono venuto molte volte, non sono più andato a dormire senza aver recitato il mio rosario». Questo vescovo racconta questo aneddoto sempre ed ovuqnue.
Rientrata a Parigi sono tornata a San Damiano con la signora S. che mi invitava sempre col treno dei pellegrini. Mi trovavo al Piccolo Giardino quando mi informano che Mamma Rosa voleva assolutamente parlarmi. Ero stupita e non capivo perché Mamma Rosa volesse vedermi. Entro allora a casa Sua e lei mi mostra tutta una serie di foto che raffiguravano ” Santo Padre e me, vestita alla polacca (perché avevo anche vissuto a Cracovia presso mia sorella più grande che mi aveva regalato il vestito), E stato un pellegrino di San Damiano che, il giorno dopo la mia conversazione col Papa, aveva visto queste foto da un fotografo. Le aveva comprate tutte e le aveva portate a Mamma Rosa. Quest’ultima allora mi ha domandato: «Di cosa ha parlato col Santo Padre?» Ero molto emozionata. Allora ho raccontato ogni cosa a Mamma Rosa. Era molto contenta di tutto questo e della futura visita del mio vescovo. Ho confermato per iscritto a Mamma Rosa, in spagnolo, il mio incontro con il Santo Padre.
Attualmente, pur continuando a far conoscere San Damiano, dato che ci invito con regolarità molte nuove persone, cerco prima di tutto di vivere nel mio cuore quello che ho imparato. Aggiungo che é a San Damiano che ho conosciuto mio marito, diplomatico. Ora viviamo a Milano.
M.-L. della T. (Italia)