Vi racconto quello che ho vissuto a San Damiano con mio fratello B. durante un pellegrinaggio in famiglia fatto il 15 agosto 1982.
Allora avevo 10 annie B. ne aveva 9. Mia mamma e mia nonna ci accompagnavano.
Quel giorno, verso le 13.00 i pellegrini pregavano attorno al Piccolo Giardino. Nostra mamma era seduta su un banco e pregava con gli altri pellegrini mentre mio fratello B. ed io giocavamo a nascondino con una signora vestita di bianco che vedevamo sul pero. Ci nascondevamo dietro la schiena di nostra madre, poi sbirciavamo di qua e di là, ma la signora bianca ci trovava sempre. Ella ci sorrideva.
Io e mio fratello ci divertivamo molto e ci veniva da ridere.
Tutto questo rumore disturbava mia madre ed i pellegrini. Per punirmi mia madre si girò e mi diede una leggera sberla. Mi sanguinò il naso. Al vedere questo la Signora bianca si era ritirata pian pian0, mentre mio fratello si era nascosto sotto un banco per non essere sgridato.
Alla fine delle preghiere abbiamo raggiunto il bus. È stato in quel momento che mia madre, innervosita ci ha domandato perché avessimo disturbato le preghiere del rosario, dicendoci che non ci avrebbe più portato a San Damiano se io e mio fratello non le avessimo detto la verità. In quel momento anche mia nonna ci ha chiesto perché ci fossimo comportati così. Io e mio fratello B. allora abbiamo detto loro che avevamo visto una signora bianca sul pero con le mani gunte davanti al mento.
Si sporgeva a destra ed a sinistra per guardarci a seconda del lato dal quale sbucavamo da dietro nostra mamma.
Noi, giocavamo con lei e la bella signora ci sorrideva.
Sentendo questo, mia nonna, emozionata, si è messa a piangere… Ci ha domandato perché non lo avessimo detto subito. Ci disse che quella bella signora bianca era la Santa Vergine.
Per anni non abbiamo più parlato di questo, fino al maggio 2008 quando abbiamo incontrato l’autore del libro delle testimonianze delle grazie avvenute a San Damiano, al quale ho trasmesso questa nostra testimonianza.
«Grazie molte Madonna delle Rose, per la grazia che ci hai fatto di giocare con noi. Ti voglio bene»
Manuela e Bruno, Alsazia (Francia)