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News2020-09-30T15:15:26+00:00

Abbiamo giocato con la Santa Vergine

Vi racconto quello che ho vissuto a San Damiano con mio fratello B. durante un pellegrinaggio in famiglia fatto il 15 agosto 1982.

Allora avevo 10 annie B. ne aveva 9. Mia mamma e mia nonna ci accompagnavano.
Quel giorno, verso le 13.00 i pellegrini pregavano attorno al Piccolo Giardino. Nostra mamma era seduta su un banco e pregava con gli altri  pellegrini mentre mio fratello B. ed io giocavamo a nascondino con una signora vestita di bianco che vedevamo sul pero. Ci nascondevamo dietro la schiena di nostra madre, poi sbirciavamo di qua e di là, ma la signora bianca ci trovava sempre. Ella ci sorrideva.
Io e mio fratello ci divertivamo molto e ci veniva da ridere.

Tutto questo rumore disturbava mia madre ed i pellegrini. Per punirmi mia madre si girò e mi diede una leggera sberla. Mi sanguinò il naso. Al vedere questo la Signora bianca si era ritirata pian pian0, mentre mio fratello si era nascosto sotto un banco per non essere sgridato.

Alla fine delle preghiere abbiamo raggiunto il bus. È stato in quel momento che mia madre, innervosita ci ha domandato perché avessimo disturbato le preghiere del rosario, dicendoci che non ci avrebbe più portato a San Damiano se io e mio fratello non le avessimo detto la verità. In quel momento anche mia nonna ci ha chiesto perché ci fossimo comportati così. Io e mio fratello B. allora abbiamo detto loro che avevamo visto una signora bianca sul pero con le mani gunte davanti al mento.
Si sporgeva a destra ed a sinistra per guardarci a seconda del lato dal quale sbucavamo da dietro nostra mamma.
Noi, giocavamo con lei e la bella signora ci sorrideva.

Sentendo questo, mia nonna, emozionata, si è messa a piangere… Ci ha domandato perché non lo avessimo detto subito. Ci disse che quella bella signora bianca era la Santa Vergine.

Per anni non abbiamo più parlato di questo, fino al maggio 2008 quando abbiamo incontrato l’autore del libro delle testimonianze delle grazie avvenute a San Damiano, al quale ho trasmesso questa nostra testimonianza.

«Grazie molte Madonna delle Rose, per la grazia che ci hai fatto di giocare con noi. Ti voglio bene»

Manuela e Bruno, Alsazia (Francia)

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La mia conversione a San Damiano.

L'annunciazione dell'arcangelo a Maria

L’annunciazione a Maria Santissima dell’arcangelo Gabriele

Maria Cristina ci racconta della sua conversione avvenuta a San Damiano dopo un pellegrinaggio e l’incontro con Mamma Rosa

Mi sono convertita nel 1975, Anno Santo, du­rante la festa dell’Annunciazione.
Vi riassumo il mio cammino. Sono cresciuta in una famiglia cristiana. Durante gli studi, ho conosciuto autori come Voltaire, Rousseau, Descartes e Nietzsche. Tutti questi autori fe­cero il vuoto spirituale dentro di me, trascinan­domi in una spirale intellettuale negativa. Era la legge del “No”. il rifiuto sistematico e l’odio verso l’ordine naturale e divino. Ero tesa, an­gosciata, alla costante ricerca; nel negativismo, rimettevo tutto in causa ed in discussione.
Con questo spirito, nel 1974, iniziai a lavorare come assistente sociale a Lille; la mia colle­ga M. mi parlava spesso di San Damiano e mi incitava ad andarvi. Ovviamente, mi rifiutavo categoricamente di farlo.
Un giorno la mia amica mi invitò a cena da lei, rifiutai, sapendo bene che tipo di ami­ci sarebbero stati presenti. Tuttavia, avendo saputo che M. avrebbe preparato un tortino di patate, mi lasciai convincere e ci andai. A quell’epoca non avevo mai il tempo di prepa­rarmi dei buoni piattini e, lo ammetto, accet­tai l’invito solo per fare una buona cena.
Quella sera era presente una giovane donna A., una professoressa. Anche lei si era conver­tita a San Damiano, dopo aver condotto una vita del tutto dissoluta. Mi raccontò la sua te­stimonianza e rimasi molto colpita della sua pace interiore e dal suo equilibrio. Quell’in­contro mi lasciò perplessa.

(suite…)

Mamma Rosa

Mamma Rosa

Mamma Rosa in preghiera nel Giardino delle Rose a San Damiano

Mamma Rosa ha offerto la sua persona “come Sacrificio vivente, santo e gradito a Dio”

E una madre di famiglia, molto povera, gravemente malata, morente, “la più ignorante di tutti”, MAMMA ROSA, che la Santissima Vergine ha scelto come strumento per “spiegare la potenza” che Le è stata data dall’ Eterno Padre, per salvare i suoi figli di quaggiù.
Mamma Rosa ha risposto generosamente ai grandi disegni di Dio: “accetto tutto”, nella più grande umiltà. Ella ha acconsentito pienamente al possesso divino sul suo essere, sulla sua vita: “Gesù, sono tutta tua, irrevocabilmente tua ….; lo ti do tutta la mia vita, tutto il mio essere…”, lasciandosi docilmente guidare e trasformare dalla grazia.

La sua forza è stata nell’abbandono e nella confidenza della piccola figlia. “La piccolissima di Gesù”, davanti a ciò che Dio si aspettava da lei, si è rifugiata presso la Mamma Celeste: “Basta che Tu mi copra col tuo Manto e mi stringa al tuo Cuore”. (suite…)

È morto senza sofferenza

 

Nel maggio del 1974, mio marito si é ammalato improvvisamente. Gli era stato diagnosticato un tumore al cervello.
Siamo andati da un grande professore di Montpellier, ma questo non mi lasciò molte speranze quando mi parlò dello stato di salute di mio marito.
Allora un’amica residente come me a Sant’A. mi ha dato una boccetta d’acqua della fonte di San Damiamo, oltre ad un fazzoletto benedetto dalla Madonna e dei petali di rosa.
Tutti i giorni preparavo a mio marito un recipiente con un litro d’acqua. Gli davo anche i petali di rosa e delle preghiere da recitare. Ed ecco che un giorno mi disse: «la tua boccetta non è diminuita. L’hai riempita di nuovo?» Stupita, gli ho risposto di no.
Infatti l’acqua nella boccetta era sempre allo stesso livello ed io non me ne ero accorta. E stato mio marito ad aprirmi gli occhi.
Il 14 luglio, mio marito è entrato in coma. Allora l’ho voluto portare a casa, da noi. Cosa che ho fatto. Mio marito ha ripreso conoscenza e poi é mancato in seguito il 4 agosto dello stesso anno.
Avevo domandato a Maria la grazia di lasciarlo morire nel suo letto ed Ella me l’ha accordata.
Tuttavia, quando avevamo accompagnato mio marito in ambulanza a Sant’ A. il mio dottore mi aveva detto: «Non lo può tenere in casa, perché patirà atroci sofferenze.
Ed insistette dicendo: non può tenerlo! Gli allevieremo la sofferenza in ospedale.»
Allora gli ho detto: «succeda quel che succeda». Ma dopo la sua morte, il medico mi ha convocata nel suo studio e mi ha detto: «Cosa ha fatto per risparmiare il supplizio a suo marito? Perché le posso confermare che non ha provato alcuna sofferenza.»
Allora gli ho raccontato tutto: l’acqua della fonte del Piccolo Giardino di San Damiano… il fazzolezzino benedetto dalla Madonna…i petali di rosa…oltre che le preghiere. Allora mi ha domandato dove si trovasse San Damiano, ed abbiamo parlato di questo luogo. Questo medico di famiglia oggi é morto e purtroppo non può più testimoniare.
Quanto a me, continuo ad andare a San Damiano una o due volte all’anno, perché ho una grande fiducia nella Madonna delle Rose.
A. P. (Francia)

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